La decadenza dei deputati nella Camera del Regno d'Italia del 9 novembre 1926

Autori

  • Giampiero Buonomo Consigliere del Senato della Repubblica italiana

DOI:

https://doi.org/10.17811/hc.v0i13.349

Parole chiave:

Parlamento, Costituzione, opposizione, violenza politica, monarchia

Abstract

Dopo la vittoria del listone del 1924, la funzione che residuava alle opposizioni, di denuncia e di controllo, fu disertata con la decisione di salire sull’Aventino dopo il delitto Matteotti. Ne derivò la condanna all’inazione mentre Mussolini costruiva lo Stato fascista. Perché allora la forzatura di dichiararne la decadenza, essendo oramai loro inibita ogni funzione? Un gruppuscolo di oppositori non era salito all’Aventino ed aveva titolo per presenziare ai lavori: la scelta di arrestarli fece precipitare gli eventi e, con il coinvolgimento del re, portò alla decisione di far votare la decadenza, istituto sconosciuto al diritto costituzionale e parlamentare vigente.

 

Enviado el / Submission Date: 16/03/2012

Aceptado el / Acceptance Date: 24/04/2012

Biografia autore

Giampiero Buonomo, Consigliere del Senato della Repubblica italiana

Autore di “Sanciones disciplinarias y policía interna en el ordenamiento parlamentario italiano”, en Instituciones de Derecho Parlamentario, V, Derecho Parlamentario Sancionador, Parlamento Vasco, Vitoria-Gasteiz, 2005. Ha collaborato con: "Quaderni costituzionali", “Questione giustizia”, “Studi parlamentari e di politica costituzionale”, “Rassegna parlamentare”, "Il Filangieri".

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Fascicolo

Sezione

Estados Unidos e Italia